Cos’è?
Il soju (소주, 燒酒 in coreano) è la bevanda alcolica coreana più famosa al mondo. Tradizionalmente ottenuta dalla distillazione di riso, frumento e orzo, oggi viene realizzato anche dalla distillazione della patata e della tapioca.
In Corea del Sud, circa il 33% delle vendite totali di alcolici è ricavato dal soju, con una produzione di circa 1.27 mio di tonnellate (fonte Statista, anno 2021). E’ una bevanda amata da tutte le generazioni di coreani, permettendo di ubriacarsi velocemente senza sentirne i postumi ad un costo abbordabile.
Come si presenta?
Il soju ha una gradazione alcolica che oscilla tra il 15% e il 50%. Si contraddistingue per la sua iconica bottiglia in vetro verde da 360ml, l’etichetta bianca e il tappo a vite. E’ incolore e il suo sapore viene descritto come lievemente dolce, burroso o maltato. Generalmente consumato liscio durante i pasti, si sposa bene con diverse pietanze, come lo samgyeopsal (pancetta grigliata) e il sashimi.
Dal 2015, sono prodotti anche Soju alla frutta, quali pesca, uva o mela, contraddistinti da un sapore fruttato e una gradazione alcolica inferiore rispetto al soju standard.
L’etiquette del soju
Il soju è servito dentro a bicchierini di vetro da 50ml. La regola generale è non riempire il proprio bicchiere da soli. Quando si versa da bere a qualcuno, si tiene la bottiglia con la mano destra mentre la mano sinistra sostiene il polso destro. Quando si riceve da bere, bisogna tenere il bicchiere con due mani.
In Corea, la persona più anziana o di status più elevato riempie i bicchieri di tutti commensali mentre il suo è riempito da una persona più giovane. La persona anziana beve per primo, a seguire tutti gli altri.
Quando i bicchieri sono vuoti, a turno ci si riempie il bicchiere a vicenda.
